Lo sapevi che i colori scuri di una pagina rendono le informazioni che contiene percettivamente più importanti e preziose? Ma anche che il prezzo è meglio stamparlo su un fondo chiaro?

E a proposito di prezzo, lo sapevi che il font del prezzo, se è grande, aumenta la sensazione di spendere di più, perché il nostro cervello confonde le dimensioni visive con quelle numeriche?

E lo sapevi che le tue sponsorizzate su Facebook hanno un rendimento peggiore di qualsiasi altro testo, proprio perché compare la scritta Sponsorizzato?

Ci sono parole, immagini, font e persino certi layout che favoriscono più attenzione, più ingaggio, più coinvolgimento, più emozione; e altri invece che si schiantano tutte le volte contro il muro alto dell’indifferenza umana.

Un esempio

Diamo uno sguardo alle parole che ho usato in questo post del 13 giugno:

Dice:

Sii preparato a quello che sta per arrivare. Link al primo commento.

Quelle poche parole hanno generato un’impennata pazzesca di clic, sfiorando le 2 mila letture in un solo giorno. Sto continuando a usare quella tecnica, ma con moderazione, e sembra che il traffico stia letteralmente raddoppiando.

Possibile che un certo verbo e il modo in cui viene usato possa fare una differenza così importante? O che la scelta di non usare un’immagine tra i post di Facebook possa aumentare la lacuna conoscitiva e, con essa, il tasso di ingaggio?

Sembra proprio di sì!

Il webinar

Sono circa 40 lezioni di psicologia nei messaggi pubblicitari che ho trattato in questo webinar di oltre 2 ore. Alcune le ho perfezionate in prima persona, avendo la fortuna di poter misurare direttamente la risposta dei lettori rispetto ai contenuti che pubblico con una certa frequenza. Altre invece le ho apprese dai miei studi notturni e testate sul campo.

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