Il Covid nasce con una grande menzogna: il New York Post conferma le cosiddette teorie del complotto. Ma c’è ancora un pezzo della storia che sfugge al mainstream

Menzogna Covid

Miei cari amici lettori, il tempo è galantuomo. E, come sempre, porta a galla la verità. Anche se questa verità, molto amara, non regala sorrisi, ma ancora una volta solo frustrazione e rabbia, perché tutto ciò che è successo in questi ultimi 3 anni poteva essere evitato. 

Cominciamo dall’inizio.

Per comprendere l’intensità organizzativa della menzogna covid, e la totale cattiva fede dell’intero sistema mediatico e istituzionale, bisogna fare uno sforzo di memoria, e fare un salto nel tempo a venerdì 21 febbraio 2020

Perché ho scelto questa data? Perché rappresenta il giorno prima della fine, l’ultimo giorno di un’era di normalità, quello in cui gli italiani andavano al lavoro, facevano l’amore, giocavano a calcetto, guardavano Barbara D’Urso, sostenevano Conte che preparava un nuovo governo. Insomma, si faceva di tutto in quell’Italia così lontana del 21 febbraio 2020, tranne che parlare di virus o di pandemie.

Vorrei che ci soffermassimo un momento ancora sui ricordi di questa giornata. Cercateli nella vostra mente. Osservateli nel flusso delle vostre abitudini di allora, mentre scorrono regolarmente nel seno di una vita che tutti noi davamo per acquisita.

È l’ultimo giorno, abbiamo detto. Perché in effetti il giorno dopo, sabato 22 febbraio 2020, improvvisamente, tutti i media insieme, come se fossero una sola persona, una sola mente, una sola penna, partono in simultanea come i centometristi alle Olimpiadi: “virus, morti, quarantena, contagio, Italia infetta, paura, avanza il virus, vittime, emergenza, pandemia…” . Intensità organizzativa.

Capisco quando i media minori si allineano ai media maggiori. Ma in questa operazione di allineamento passa almeno un giorno, il tempo necessario perché si possa prendere atto della linea ufficiale e adeguarvisi. Non riesco a comprendere invece come abbiano fatto tutti insieme, da nord a sud, come un’orchestra affiatata che risponde senza tentennamenti alla bacchetta del direttore, in assenza di qualsiasi tipo di allarme, ad avere un solo pensiero, una sola linea, una sola narrazione.

E qual era la narrazione? Ricordate? Parlavano di pangolini, pipistrelli, a volte anche di scimmie, tutti animali che in un modo o nell’altro avrebbero passato all’uomo il SARSCov2, favorendo un’epidemia virale che di lì a poco diventa ufficialmente pandemia, con tutto quello che abbiamo dovuto subire e che ancora stiamo subendo.

Nel frattempo, qualcuno, più o meno timidamente, cercava di far notare che la storia dei pipistrelli non aveva senso, e che era molto più probabile che questo virus fosse sfuggito dal laboratorio di Wuhan, il principale centro cinese di ricerca sui virus di pipistrello. 

Ma chiunque provasse ad aprire questa ipotesi, sia ai livelli mediaticamente più alti, come in televisione, sia a quelli più umili, come sul mio profilo Facebook, diventava immediatamente bersaglio di un esercito di troll e dei loro branchi di utili idioti che – non si capisce perché – hanno scelto sin dal primo minuto di stare dalla parte dei bulli menzogneri.

Insomma, questa cosa del virus scappato di mano dal laboratorio è diventata presto un tabù. Come per i vaccini qualche mese dopo, non si poteva neanche fare un piccolo accenno alla possibilità che il pipistrello, poverino, non avesse alcuna colpa, perché la macchina da guerra mediatica era incredibilmente compatta nella sua reazione disumana e cruenta nei confronti di chi semplicemente non riusciva a trovare alcuna conferma scientifica nella teoria del pangolino.

In effetti, a oggi, per essere un virus che proviene dagli animali e che ha distrutto mezzo mondo, è strano come nessuno abbia ancora trovato traccia del SARSCov2 nell’ambiente naturale, come sostiene Nicholas Wade in questo articolo per il NYPost.

Saltiamo i due anni di fuoco in cui, con la stessa metodica, o meglio, con la stessa bacchetta del solito direttore, il più grande agglomerato di esseri vili e immondi, formato da giornalisti, fact-checker, troll e utili idioti al seguito, ha sistematicamente impaurito, spaventato, terrorizzato e persino indotto le persone a compiere scelte fatali per sé e per i propri cari, e arriviamo direttamente a oggi.

È il giorno 12 settembre 2023. Il NY Post sgancia una bomba atomica che in tempi diversi avrebbe causato licenziamenti e dimissioni in gran numero negli organici di ospedali, redazioni giornalistiche e televisive, staff governativi e così via. Ma siamo nell’era orwelliana dell’oscurantismo e delle aberrazioni, quella di Davos e del WEF, ed è probabile che nonostante la gravità dei fatti, non solo quegli organici resteranno uguali a prima, ma gli utili idioti del 2020 continueranno a essere utili idioti anche nel 2023 e negli anni a venire.

Cosa dice il NY Post? Dice che il virus è sfuggito dal laboratorio. Ma questo lo diceva già nel 2021 in questo articolo. E quindi, addio alla teoria del pangolino. Ma dice anche che la CIA, la Central Intelligence Agency americana, si è offerta di pagare ricercatori e analisti per seppellire le loro scoperte secondo cui il virus era scappato di mano dal laboratorio di Wuhan.

Perché l’intelligence americana si offre di pagare per insabbiare la verità?

Se riusciamo a farci questa domanda, senza alcun pregiudizio, lasciando che la nostra mente possa considerare quell’ampio ventaglio di risposte possibili in base alla logica, qualunque sia la risposta che alla fine scegliamo di far prevalere, il risultato è sempre lo stesso: il covid nasce con una menzogna

C’è bisogno di altro per capire che tutto ciò che consegue a una menzogna è esso stesso una menzogna?

La mia opinione, se devo essere onesto, è che nulla sia veramente sfuggito, perché il verbo “sfuggire” rimanda a un risultato involontario. Per capirci, un prigioniero sfugge al controllo contro la volontà dei controllori. Ma se i controllori lo lasciano scappare, allora il verbo più adatto per completare la frase non è “sfuggire”, ma “lasciar andare”. 

È questo il pezzo mancante, quel tipo di prisma che permette anche agli osservatori meno attenti di cogliere una verità probabilmente più vasta – e forse persino più spaventosa – del virus, della pandemia e del vaccino.

Purtroppo, dobbiamo aspettare ancora per giungere a questo nuovo livello di verità. Ma come ho detto all’inizio, il tempo è galantuomo. 

E lo è per tutti.

1 commento

  1. Marco

    La menzogna è figlia di progetti sionisti che trovano esercito di difesa ed attacco.
    Gli ameri-cani!

    Rispondi

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