Guadagnare con un blog senza partita IVA

Guadagnare con un blog senza partita IVA

Guadagnare con un blog senza partita IVA in Italia?

La risposta è NI, nel senso che puoi aprire un blog e fare tutto quello che serve per preparare il tuo business, senza avere partita IVA. Quindi, calma e gesso, ragazzi. Teniamo a bada gli attacchi d’ansia e le ipocondrie fiscali. E, soprattutto, cerchiamo di non farci risucchiare dalle insicurezze e dalle paure che spesso vengono alimentate dai burocrati italiani.

Il preconfezionato dei professionisti fiscali

Sono stato consulente del lavoro per 12 anni. Ho collaborato con decine di commercialisti e avvocati. Conosco la loro forma mentis meglio delle mie tasche. Non sono malintenzionati; sono semplicemente formati e abituati a operare secondo certi schemi, perché quello è il loro campo di competenza. Nel loro ruolo, la prudenza e l’aderenza alle normative sono prioritarie. Quindi, se ti avvicini a loro per discutere di come monetizzare un blog e menzioni l’idea di iniziare senza partita IVA, la loro risposta predefinita sarà quella di conformarsi alle norme vigenti. Ti diranno che è necessario registrare una partita IVA e gestire i registri contabili proprio come richiesto per le imprese tradizionali in Italia. Questo approccio è tipico del loro addestramento professionale e della loro responsabilità verso la legge e l’ordine fiscale.

Ma quanti di loro sono veramente a conoscenza delle specificità legate all’avvio di un business online? A meno che non abbiano personalmente gestito un blog o accumulato esperienza diretta nella monetizzazione online, è probabile che molti commercialisti non comprendano appieno cosa significhi effettivamente guadagnare con un blog. La generazione di profitto attraverso un’attività online ha dinamiche, sfide e opportunità molto diverse rispetto a quelle delle tradizionali imprese fisiche.

Senza questa esperienza diretta, molti professionisti del settore fiscale potrebbero non essere in grado di inquadrare il processo attraverso il quale un blog si trasforma da semplice piattaforma di contenuti a fonte redditizia di guadagni, e per questo cadere nelle risposte predefinite, che spesso non corrispondono alla realtà pratica di come si monetizza effettivamente un blog.

C’è tempo per morire e per pagare le tasse

Allora, facciamo chiarezza: è vero che quando il tuo blogging business viene ufficialmente lanciato, serve una ditta con partita IVA. Tuttavia, tra il momento attuale e quello in cui dovrai occuparti di questo aspetto amministrativo, esiste un lungo percorso di preparazione e sviluppo. Durante questa fase iniziale, non vedo motivo valido per anticipare spese inutili con l’Amministrazione Finanziaria o per assumerti subito il peso di obblighi come la partita IVA.

In questo tutorial ti spiego come funziona il blogging business, delineando i passaggi che dovrai seguire per strutturare il tuo business prima di lanciarlo ufficialmente. Ti spiego anche perché l’attivazione della partita IVA dovrebbe essere considerata solo come l’ultimo dei passaggi nel piano che ho progettato.

E ora cerchiamo di capire di cosa sto parlando.

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Carlo D'Angiò

Autore. Speaker. Publisher. Consulente. Coach. Podcaster. Esperto di blogging business e online marketing, di comunicazione grafica e video.

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