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di Carlo D’Angiò

Episodio 8 – L’irrazionale e pericolosa fiducia nelle autorità

Mar 13, 2023 | Carlissimo Podcast, Controinformazione, Pensieri personali | 0 commenti

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L’irrazionale fiducia nelle autorità

di Carlo D'Angiò | Carlissimo Podcast

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Il 17 novembre 2022, Diego Michi scriveva testuali parole sul suo profilo Facebook:

Ho creduto ingenuamente o forse è meglio dire stupidamente a tutto ciò che raccontavano. Credere che coloro che hanno le responsabilità e il dovere, ma innanzitutto il potere, di decidere per noi, vogliano solo il nostro bene è un errore che non commetterò mai più.

Mi ritrovo distrutto fisicamente con problemi cardiaci che proprio non so da dove sono usciti, cosa è cambiato nella mia vita in questo periodo.  L’alimentazione è la stessa, andavo in bici come sempre, gli ultimi controlli erano ok….cosa è cambiato? Dei vaccini per un virus che nessuno sa da dove è uscito ecco cosa è cambiato. 

Sono distrutto fisicamente ma non moralmente, non ho più intenzione di abbattermi o lasciarmi vincere. Non so come andrà.  So che il potere non è governare o dirigere ma poter decidere senza che nessuno lo sappia.

Screenshot Post Facebook di Diego Michi
Screenshot Post Facebook di Diego Michi

L’11 marzo 2023, a distanza di 4 mesi, Diego Michi è morto all’età di 56 anni.

Vorrei dedicare a Diego un pensiero d’amore, nonostante quello che lui abbia scritto nel 2021 per deridere i no-vax, convinto come sono che dall’altra parte si trovi adesso nella pace e nell’amore di Dio.

Necrologio su Diego Michi
Necrologio su Diego Michi

Diego ha avuto il coraggio di scrivere ciò che molti hanno paura di ammettere o condividere. Non mi riferisco banalmente alla scelta vaccinale. Quella oramai è fuori discussione. 

Mi riferisco invece alla parte in cui Diego scrive “non commetterò mai più l’errore di credere che chi ha il potere di decidere per noi lo faccia nel nostro bene”.

Ecco, il tema di questa 8a puntata di Carlissimo Podcast è proprio l’irrazionale fiducia nell’autorità. Irrazionale e, aggiungerei, pericolosa, perché quasi sempre la fiducia mal risposta nell’autorità non ha un lieto fine.

Io mi rendo conto che per molti di voi è difficile accettare questo ragionamento. Sono convinto che anche tra quelli che hanno combattuto insieme a me in questi ultimi 3 anni per aprire gli occhi alla massa dormiente ci siano persone che non riescono ancora a fare questo ulteriore passo avanti verso la verità.

Ne ho avuto prova in occasione delle ultime elezioni parlamentari che si sono svolte a settembre 2022, quando molti uomini e molte donne impegnati nella contro-informazione hanno improvvisamente deciso di formare un partito e di gareggiare per una poltrona al parlamento.

Dobbiamo cambiare le cose dall’interno, dicevano, illudendosi – e cercando anche di illudere i loro seguaci – di poter fare la differenza solo se avessero avuto una carica politica. Tutto questo, peraltro, avveniva a ridosso di una mastodontica delusione che molti di noi hanno vissuto con la devastante parentesi politica dei 5 stelle.

Mi sono già espresso su quest’argomento proprio con un podcast dal titolo «La retorica del voto» del 9 agosto 2022. Lo trovate nella pagina di Carlissimo Podcast.

Dunque, dicevo, mi rendo conto che per molti sarà difficile fare quest’upgrade di consapevolezza. Perché quello che cercherò di dire in questo episodio andrà direttamente contro tutto ciò che vi hanno insegnato i vostri genitori, i vostri insegnanti, i media, le istituzioni, la chiesa.

Scoprirete che tutto quello in cui avete sempre creduto… anzi, correggo, in cui abbiamo sempre creduto – perché per un certo periodo della mia vita anche io c’ho creduto – è semplicemente una colossale menzogna. Tutto si basa sulle bugie, sulla finzione, sull’inganno, sulla necessità di governare una massa a qualunque costo e tenerla docile e obbediente per gli scopi privati di poche persone che controllano il mondo.

Ma se avrete la pazienza di ascoltarmi pochi minuti, mettendo un po’ da parte i preconcetti e le convinzioni radicate su quest’argomento, comincerete a vedere il mondo con un’ottica diversa, e a quel punto potreste anche pensare che in fondo in fondo dovrebbe essere approfondito.

Il nostro punto di partenza, quello che ci riguarda da vicino in quanto esseri umani, è appunto l’umanità del sistema.

Perché ci insegnano a credere nell’autorità e a scegliere di obbedire all’autorità? Se facciamo questa domanda a un’insegnante, probabilmente ci risponde che il rispetto e l’osservanza delle leggi dello Stato è ciò che ci rende civili. Al contrario, chi non rispetta le leggi, contribuisce alla violenza e al disordine.

Quindi, obbedire allo Stato significa fare la cosa giusta; disobbedire invece significa fare la cosa sbagliata.

Eppure, fra un attimo vedremo che non c’è niente di più falso. 

Il rispetto per l’autorità e il rispetto per l’umanità sono due concetti che si escludono a vicenda. Nessun uomo può fare la cosa giusta, se il suo comportamento viene dettato dalla legge.

Voi penserete “ma è normale, ci sono le leggi, come potremmo fare diversamente!?”. Ma vedete è una questione di logica. Al di là del come potremmo fare, poi magari ne parliamo, un comportamento che possa definirsi umano viene assunto sulla base di un principio etico. È la morale che deve ispirare i nostri comportamenti. Il che significa assumersi la responsabilità personale di giudicare il bene e il male e di seguire la propria coscienza.

Esattamente l’opposto del rispettare e obbedire all’autorità.

Ecco perché dicevo che è una questione di logica. Non può esserci etica e umanità, se c’è l’autorità.

Se prendiamo un qualsiasi libro di storia, scopriamo che le peggiori crudeltà sono state compiute in nome della legge. La maggior parte delle sofferenze e delle ingiustizie del mondo avvengono in nome della legge.

Pensate ai protocolli ospedalieri in questi ultimi 3 anni. Pensate alle persone anziane, ai vecchi, ma non solo i vecchi, e a come sono stati trattati negli ospedali. 

Pensate alle manifestazioni di Trieste (ma non solo di Trieste), quando la polizia caricava gli operai del porto che pacificamente protestavano per la storia del green pass. Pensate al green pass e alle discriminazioni che ha provocato. Pensate ancora allo scudo penale che i medici hanno preteso per inoculare il siero genico sperimentale. Pensate alle mascherine, che non servivano e non servono a nulla. Pensate all’obbligo vaccinale, contro ogni conquista di civiltà. E osservate come in tutto questo sia sempre lo Stato, l’autorità con le sue leggi, a creare sofferenza e ingiustizia, disintegrando completamente il principio d’umanità che invece dovrebbe essere alla base di ogni nostro comportamento.

Qualcuno potrebbe dire:

Ok, sono stati commessi degli errori e delle ingiustizie, qualcuno dovrà pagare, ma stiamo parlando di una situazione straordinaria, quella del virus, che negli ultimi 3 anni ha mandato in tilt il mondo intero.

In genere, però, l’autorità agisce nel nostro interesse e per il nostro bene.

Non è così. È solo un mito, una credenza, un preconcetto. Lo Stato con la sua autorità compie da sempre errori e ingiustizie. Il problema è che le persone lo dimenticano.

Facciamo un esempio universale fuori dal tempo. Se io chiedo soldi al mio vicino, minacciandolo di prendermi con la forza qualcosa di suo di pari valore, se non ottempera alla mia richiesta, il mio comportamento integra il reato di furto, ed è qualcosa di immorale. Ma se lo Stato fa la stessa cosa, chiamando tassazione l’azione con cui mi toglie dei soldi ingiustificatamente, allora è cosa giusta.

Ma le tasse sono un contributo che ciascuno di noi paga per i servizi, gli ospedali, la scuola ecc. e per questo sono giuste…

Sciocchezze. Paghiamo molte tasse che non hanno nulla a che vedere con i servizi o con la scuola o con gli ospedali. Le paghiamo a vuoto semplicemente perché qualcuno deve far quadrare dei conti che non ci è dato di sapere. Le accise sono un esempio.

Ma il punto non sono le tasse o le accise… o gli ospedali che a quanto pare paghiamo inutilmente, visto che non abbiamo neanche il diritto di assistere i nostri cari o il diritto a essere curati nel modo migliore; il punto è come noi vediamo lo Stato.

L’uomo medio crede che lo Stato abbia il diritto di fare molte cose che egli stesso non ha il diritto di fare. Ed è su questo che dovremmo riflettere.

In che modo il governo ha acquisito il diritto di prendere con la forza la proprietà di qualcuno che se l’è guadagnata con fatica e sudore?  

Nessun elettore ha tale diritto. Quindi, come farebbero gli elettori a concedere questo diritto ai politici?

Se il Popolo è sovrano, e i politici esercitano una democrazia rappresentativa, come fa il Popolo a concedere ai politici un diritto che non possiede?

Affermare che una maggioranza possa concedere a qualcuno un diritto che nessuno degli individui di quella maggioranza possiede è tanto irrazionale quanto affermare che tre persone che non hanno un’auto, né i soldi per comprarla, possano dare un’auto a qualcun altro. 

In termini più semplici, non si può dare a qualcuno qualcosa che non si possiede. Questa semplice verità, da sola, esclude tutto lo Stato. 

Ma abbiamo detto che oltre che essere irrazionale, il mito dell’autorità è anche pericoloso. Perché è pericoloso? Perché in suo nome vengono compiuti atti efferati e disumani.

Tuttavia, se parliamo di mito dell’autorità, e quindi di credenze preconcette, il vero pericolo non è tanto nella mente dei politici, quanto piuttosto in quella degli utili idioti. E qui la lista è molto lunga. Si va dai cittadini ai giornalisti ai professori universitari ai personaggi dello spettacolo ai medici agli insegnanti e così via.

In che modo gli utili idioti sono più pericolosi dei politici? Attraverso la riprova sociale e l’ottundimento critico che ne deriva.

Perché quando una persona assume un determinato comportamento solo perché lo fanno anche gli altri, non sta usando più la logica. Ha smesso di ragionare.

La mente contorta di Adolf Hitler, di per sé, rappresentava una minaccia minima o nulla per l’umanità. Sono stati i milioni di individui che vedevano Hitler come «autorità», e che quindi si sentivano obbligati ad obbedire ed eseguire gli ordini, che hanno causato i danni provocati dal Terzo Reich.

In altre parole, il problema non è che le persone malvagie credano nell’«autorità»; il problema è che persone fondamentalmente buone credano nell’«autorità» e, di conseguenza, finiscano col sostenere e commettere atti di aggressione, ingiustizia, oppressione e persino omicidi.

Ecco, sulla base di quest’ultima considerazione, possiamo tranquillamente fare un parallelo tra l’esperienza vissuta dagli ebrei con le leggi razziali e quella vissuta dai noialtri con il green pass. 

Conte, Speranza, Draghi e tutti quelli che hanno sostenuto queste aberrazioni hanno delle responsabilità enormi, e ci auguriamo che prima o poi possa celebrarsi un maxi processo storico e giuridico per quantificare e qualificare le colpe, ma non di meno sono responsabili tutti coloro che hanno creduto in questo tipo di autorità, acclamandola, applaudendola, e amplificandone le scelte con i fatti concludenti.

Cosa sono i fatti concludenti? Sono per esempio quei ristoratori che hanno messo alla porta i clienti senza green pass, o il vicino di casa che chiamava i vigili urbani se ti incontravi con un parente durante il periodo del lockdown. O ancora quei sanitari che hanno praticato un TSO ai danni di un ragazzo che non voleva indossare la mascherina.

Per oggi vorrei fermarmi, anche perché il discorso è molto vasto, e dovremmo andare avanti per ore. Ma torneremo a parlarne un’altra volta.

Vorrei solo che ciascuno potesse cominciare una riflessione seria su quest’argomento, e non limitarsi a licenziare con qualcosa di immodificabile. Perché non è vero che non si può cambiare.

Se il povero Diego Michi avesse avuto questa visione dell’autorità, forse sarebbe ancora in vita. E se tutti quanti gli altri avessero questa visione dell’autorità, sarebbe praticamente impossibile per i politici implementare uno stato di terrore, come hanno fatto, per aprire nuove finestre di Overton e rendere accettabile ciò che accettabile non è.

Siate consapevoli della differenza che esiste tra l’autorità e l’umanità. I nostri comportamenti devono ispirarsi all’etica. E l’etica è una cosa semplice che Gesù sintetizzava in questo modo: fai agli altri come vorresti che gli altri facessero a te.

Ci sentiamo la settimana prossima.

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