Ciò che spaventa tutti gli uomini… normali

Tra i miei clienti in tutoraggio, c’è una donna molto in gamba con un progetto ambizioso (ma assolutamente fattibile) su cui stiamo lavorando da qualche tempo.

A differenza di altri, lei ci sta mettendo un po’ più di tempo per aprire le porte del suo sito e cominciare a macinare contatti e clienti. Manca qualche foto, manca qualche descrizione, manca qualche video. 

In una prima fase del nostro tutoraggio non mi accorgevo delle difficoltà che viveva questa persona nel procurarsi una foto o un video. Pensavo banalmente alla procrastinazione, quella del tipo “lo facciamo dopo”. Ma via via che sono passate le settimane, e che tutto ciò che manca continua a mancare, il ritardo mi è apparso quasi voluto, come se questa persona in fin dei conti non intendesse realmente avviare il suo nuovo progetto.

Devo aggiungere, tuttavia, che questo mio sospetto contrasta con la passione forte e palpabile che lei mostra per l’argomento che tratta con grande maestria.

Perché allora ci vuole così tanto tempo per una foto da inserire nella pagina dei corsi?

E poi, ancora, perché ogni volta che ci sentiamo mi confessa di essere esausta per il suo lavoro, che non ce la fa più, che non vede l’ora di abbandonarlo, ma proprio adesso che manca così poco al lancio, non riesce a compiere questo ultimo piccolo sforzo per inaugurare il suo nuovo business?

“Il lavoro mi impegna tanto, ultimamente”, dice tutte le volte.

Ecco perché nella call di ieri ho deciso di farle alcune domande, cominciando dalla prima sul tempo che le porta via il lavoro.

“Posso farti qualche domanda indiscreta?”.

“Dimmi pure, Carlo!”.

“A che ora cominci la mattina con il tuo lavoro?”.

“Alle 9.00”.

“E a che ora finisci la sera?”.

“A volte, anzi spesso, anche alle 22.30”.

Ho pensato che è un vero massacro. In effetti, se è così, è davvero difficile pensare al sito. Mancano le forze fisiche e mentali, ma anche il tempo per organizzare degli scatti fotografici o un piccolo set per fare uno o più video.

“Ma è sempre così?”, ho cercato di capire se potevano esserci tempi migliori per immaginare il lancio del nuovo progetto.

“Sì!”, mi ha risposto laconicamente.

A quel punto, la mia mente super empatica si è messa a cercare freneticamente qualche buona idea per aiutarla a venire fuori da quel cul de sac in cui si è cacciata. 

Ho pensato che non può andare avanti di questo passo. Nessuno dovrebbe lavorare dalle 9 del mattino fino alle 10 di sera, privandosi degli spazi necessari per prendersi cura del proprio corpo, della propria mente e del proprio spirito. 

Lo so, c’è chi non può fare diversamente. Lo capisco. E la mia non vuole essere assolutamente una critica a chi è costretto a vivere in questo modo, al massimo un’accusa nei confronti del sistema che nonostante la tecnologia e la robotica, continua a sfruttare le persone, portando via il loro bene più prezioso: il tempo.

Tuttavia, questa persona mi paga ogni mese per avere da me informazioni, strategie e tecniche per cambiare vita in meglio. E anche se lei non me lo chiede, perché magari non ravvede in questa circostanza qualcosa da migliorare, sento il dovere di aiutarla a comprendere che se non si sbarazza del suo vecchio lavoro prima di subito, non potrà mai lanciare e far decollare il suo progetto, cambiando vita in meglio come sta pianificando da tanto, troppo tempo oramai.

So di toccare le corde emotive di molti dei miei lettori, perché in effetti è un problema comune: cominciare cioè un percorso formativo per cambiare vita in meglio, senza mai però giungere alla fine, perché la fine significa molto semplicemente prendere il toro per le corna e DECIDERE di smettere con le cazzate.

Smettere significa fermarsi, bloccare tutto ciò che è nocivo per la tua salute e per la tua vita, tirare il fiato, e cominciare a vivere a modo tuo.

Il business online è una realtà alla portata di molti, oramai. Qualcosa che permette di vivere meglio, di avere più tempo, più soldi, più vita. E che ci sia qualcuno che ancora stenta a crederlo, seminando scetticismo e ombre inutili sulla materia, non è più un problema del mercato. Il mercato va avanti. Quelli svegli colgono i segnali in tempo utile. E si rifanno una vita all’insegna di una maggiore libertà finanziaria e di tempo.

Ora, se questo è vero, come è vero, e le persone mi pagano ogni mese per trasformare la loro esistenza in qualcosa di più simile alla mia, occorre prendere atto della necessità, a un certo punto, di rallentare, quantomeno, le attività che succhiano tempo inutile, a vantaggio di quelle che favoriscono lo sviluppo e l’implementazione del nuovo anelato modello.

Detto in parole più semplici, devi fermare questa cazzo di ruota e scendere, altrimenti stai solo peggiorando un sistema di vita che è già di per sé molto critico.

Tornando alla mia cliente, mi mancava un’informazione per delineare una strategia rapida di aiuto per lei.

“Posso chiederti quanto ricavi ogni mese da questo massacrante lavoro?”.

Lei, con un pizzico di imbarazzo, mi dice “be’, da marzo a novembre del 2022 mi hanno dato 2.000 €”.

All’inizio, non avevo capito. Quindi, ho riformulato la domanda in questo modo: “2.000 € al mese?”.

“No, 2.000 euro in tutto”.

“Perdonami, mia cara, ma mi stai dicendo che tu fai tutto questo per poco più di 200 € al mese? Ho capito bene?”.

Ho capito bene, purtroppo, perché lei ha cercato in un primo momento anche di giustificare la sua condizione, sostenendo che è una situazione provvisoria e che nei patti c’è anche l’assegnazione di nuove pratiche da gestire che sicuramente porteranno più soldi.

“Fammi capire, lavori 10/12 ore al giorno, tutti i giorni, da un anno a questa parte per 220 € al mese con la speranza che avrai nuove pratiche da gestire? E ammesso pure che queste nuove pratiche da gestire arrivino prima o poi, quante ore dovrai aggiungere alla tua giornata lavorativa per gestirle insieme a quelle attuali?”.

Amici miei, ciò che sto raccontando è la storia vera di una mia cliente di cui solo ieri sono venuto a conoscenza, che tuttavia riguarda molti dei miei lettori e follower. 

Il sistema ha fatto credere a milioni di persone che sia normale e giusto immolarsi con questa trafila del criceto per arrivare prima o poi ad avere una paga decente. È vergognoso. E lo è anche quando la paga di chi legge magari è più consistente. Non c’è da bearsi se il tuo capo ti passa qualche centinaia di euro in più al mese rispetto alla persona di questa storia. 

Lavorare tanto per guadagnare poco, oggi (e sottolineo oggi) non è un gesto eroico. È solo la conseguenza di scelte sbagliate che molti hanno preso sulla base di informazioni obsolete.

Ecco perché ho spiegato alla mia cliente che dalla prossima call sospenderemo il lavoro sulle pagine del sito, per occuparci invece di come realizzare sin dalla settimana dopo almeno 300 euro al mese – che sono una vera scemenza – da sostituire al suo attuale reddito (che a quanto pare le pagano persino a babbo morto).

“Se il tuo impegno quotidiano e massacrante è finalizzato a incassare 200/300 euro al mese, ti dico io come farli già dalla prossima settimana, liberandoti per sempre di questa schiavitù. Perché è di schiavitù che stiamo parlando”.

Lei ha annuito. Mi ha sorriso. Nei suoi occhi ho visto una luce di speranza, ma anche la paura che le mie fossero solo parole di incoraggiamento.

La verità è che una come lei, con le sue competenze acclarate, 300 euro al mese le tira su con uno schiocco delle dita in un solo giorno, liberandosi per tutto il resto del mese. Le dirò io come fare. E sarà bellissimo.

Ma c’è un’altra verità. Quando lei avrà incassato 300 euro in un solo giorno – avendo così la prova concreta che la mia procedura funziona e funziona ogni mese e che le sue informazioni su come fare soldi erano obsolete – con ogni probabilità dovrà decidere di dire basta al suo vecchio lavoro. Del resto, faccio tutto questo per lei affinché possa mandare al diavolo chi la sta sfruttando indecorosamente e dedicarsi al suo bellissimo progetto web. Ma è proprio quello il momento in cui tutto il mondo che conosci, con le tue abitudini, i tuoi contatti, la tua rubrica telefonica, la tua zona di comfort, dovrà staccarsi dal tuo corpo. Dovrai lasciarlo andare per sempre. Ed è questo che semplicemente spaventa tutti gli uomini (e le donne) normali.

La verità dunque è che io posso farti guadagnare subito 300 euro al mese  ogni mese per scendere dalla ruota del criceto e riprendere fiato. Ma tu avrai il coraggio di farlo per tornare a vivere?

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