Le mie considerazioni sulla Cena evento di sabato 4 giugno

Il canto dei grilli… a quest’ora della notte invade il silenzio e il cuore. Sono seduto alla mia solita postazione.

Tutto è tornato come prima. 

Ora, siamo io e lo schermo bianco. Raddrizzo le spalle. Mi guardo in giro. Una falena gira veloce intorno alle luci. I coniglietti di pezza fermi come al solito sul tavolino di fronte a me.

Ma se chiudo gli occhi ancora rivedo le persone che fino a poco fa erano sedute ai tavolini del mio salone.

Le voci, i sorrisi, la musica di fondo, l’odore e il sapore del cibo delizioso e abbondante preparato da mia moglie e da mia figlia Roberta, le chiacchiere in giardino, la frescura della collina, le domande di stramacchio che mi vengono poste con gentilezza e timidezza da chiunque si avvicina a me dopo un seminario.

La sensazione più forte di questa giornata? È volata via in un attimo. 

Nel pomeriggio ci siamo radunati all’ombra del pergolato di casa mia. I primi ad arrivare sono stati Dario e Marco. Poi Mimmo e la compagna con la loro bellissima Stellina, e poi tutti gli altri. 

Simona si è persa il discorso introduttivo perché è arrivata 15 minuti dopo l’inizio. In cambio, però, ha imparato che se dico “di fronte casa mia”, non intendo dall’altra parte della strada, perché qui non siamo nei vicoli di una cittadina. Quando dico “di fronte casa mia”, intendo sulla collina di fronte casa mia.

Prima, con e senza Facebook

Il seminario si è basato sostanzialmente sulla logica (e di conseguenza sull’opportunità) del blogging business come ai vecchi tempi, ripercorrendo insieme le tre fasi storiche dell’internet business in Italia:

  1. Prima di Facebook
  2. Con Facebook
  3. Senza Facebook

Non tutti sanno, infatti, quale tipo di funnel (spartano) veniva usato dai marketer della prima fase (AdWords – Sales Page – Conversione), e a quale punto è stata introdotta la lead generation (e cos’era in origine).

Era necessario creare il contesto storico per comprendere la potenza del blogging business applicato ai processi di ingaggio e conversione.

Oggi, si ripropone quello scenario. La bolla Facebook ha smesso di creare economie di felicità, lasciando gli “ultimi dei Mohicani” a sparare colpi nel vuoto di una foresta non tanto disabitata ma disinteressata, confusa, distratta, e forse spaventata.

Il blog è uno strumento formidabile di ingaggio del pubblico e di posizionamento. Puoi acquisire lead autentici e processare i contatti con un modus operandi che non ha nulla a che vedere con i funnel cattura-insulti di Facebook.

È un’altra logica. Un modo diverso di pensare al business che parte dal valore di ciò che stai creando per giungere a risultati che non dipendono dalle paturnie di una piattaforma esterna o dalle incomprensibili decisioni di un algoritmo squinternato. Sei tu il padrone della tua piattaforma, della tua attività, del tuo business.

Il blogging business ai margini dell’orto

Per spiegare questo concetto siamo scesi nel mio orto. Abbiamo osservato la zona destinata ai pomodori, quella dedicata alle patate, alle carote, alla pannocchie, alle zucchine, alle fragole, alle cipolle e così via.

Ogni comparto è una categoria, come le categorie del tuo blog; e ogni reparto impiegherà il suo tempo per produrre i suoi ortaggi. Né io, né mia moglie, né i miei figli con mio genero, abbiamo mai pensato di seminare oggi per raccogliere domani. Ci vuole il tempo che ci vuole, ma insieme al tempo ci vuole la cura, la dedizione, l’amore per ciò che sta prendendo forma davanti ai nostri occhi, indipendentemente da ciò che ne verrà fuori.

Passiamo pomeriggi molto caldi a togliere erba e parassiti dalle piantine. E quando la sera diamo acqua ai reparti, ci fermiamo stanchi ma soddisfatti a guardare il lavoro svolto.

Se usi questo approccio con il tuo blog, facendo i giusti innesti, naturalmente, con le strategie di monetizzazione (es. membership), ti ritroverai presto con un sito/blog che genera rendite online.

Il grafico della membership partita a fine febbraio (senza Facebook)

Abbiamo visto la crescita graduale della mia membership con i grafici e i numeri della dashboard. in poco più di 3 mesi è diventata una realtà di grande valore.

Ho voluto anticipare alcune delle mie mosse future. Per esempio, i 10 contenuti più visti in organico da mettere in evidenza per fare leva sul traffico dei social.

Sono passate 4 ore e 20 minuti, almeno per me, senza che nemmeno me ne rendessi conto. 

È stata mia moglie a ricordare a tutti noi che dovevamo prepararci per la cena delle 21.00.

Il resto… che ve lo dico a fare?

Ringraziamenti

Voglio concludere questo articolo, ringraziando prima di tutto mia moglie per l’idea di questo evento e per il suo preziosissimo aiuto nell’organizzazione della cena, nonché per lo sforzo che deve compiere ogni volta per tenere in equilibrio il bon ton dell’accoglienza con la mia insofferenza per i dettagli.

Dipendesse da me, farei lezione sul muretto del giardino in pantofole. Grazie a lei, invece, c’è comfort, cibo, bibite, fiori, frescura, civiltà etc.

Voglio poi ringraziare mia figlia Roberta per aver preparato, in aggiunta a quanto già realizzato nella nostra cucina da mia moglie (sublime la pasta e fagioli, per esempio), le deliziosissime lasagne al tartufo, la parmigiana, le polpette al sugo e per tutto l’aiuto che insieme al suo compagno Lello ci offre incondizionatamente ogni volta che ne abbiamo bisogno.

Ringrazio mia figlia Giovanna che in questo genere di eventi recupera sempre tutta la sua energia e voglia di stare insieme agli altri per mettersi a nostra disposizione e renderci tutto più gioioso e leggero. La primogenita, come dice sempre. Ed è così.

Ringrazio mio figlio Vincenzo che questo anno ha dimostrato di saper raggiungere i suoi traguardi e superarli. Sono fiero di lui per la crescita e per il senso di responsabilità che sta dimostrando ogni giorno di più al nostro fianco. Il suo aiuto è a dir poco fondamentale in questa casa, in questa FAMIGLIA. Mi dispiace che i seminaristi non l’abbiano conosciuto per via di un’insolazione che lo ha tenuto a letto e, quindi lontano dalla sala della festa. Insolazione che lo ha colpito proprio per via del fatto che ha trascorso il pomeriggio del giorno prima a sistemare l’orto, sotto al sole. 

Sono certo che ciascuno di noi genitori ha sempre un buon motivo o più di uno per guardare suo figlio ed esserne fiero. Ma se guardo il mio – che ha 19 anni e oggi passa le giornate a studiare o nell’orto o a prendersi cura della casa e della famiglia –, non posso che gioire e ringraziare il cielo.

Ringrazio poi tutti i seminaristi che hanno creduto in questo evento e hanno attraversato mezza Italia per stare con me. Spero che abbiate vissuto un’esperienza piacevole e che nel vostro cuore sia rimasto qualcosa da portare avanti nel tempo.

Il mio sforzo è stato quello di darvi la mia visione del blogging business e con essa quella del business online – che non è un protocollo di scemenze per bimbiminkia. Se sono riuscito in questo, e spero di sì, allora il seme avrà attecchito e presto germoglierà in una piantina forte e verdissima. Sappiate prendervene cura, perché vi darà dei frutti o degli ortaggi dai quali avrete altri semi per altre piante, per altri frutti, per altri ortaggi.

Un abbraccio a tutti.

1 commento

  1. Rosanna

    Che bello questo articolo!
    Deve essere stata una giornata straordinaria!

    Complimenti caro Carlo.

    Rispondi

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Carlo D'Angiò

Autore. Speaker. Publisher. Consulente. Coach. Podcaster. Esperto di blogging business e online marketing, di comunicazione grafica e video.

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