È incredibile come rispetto a soli pochi mesi fa il mercato del self-publishing stia per essere letteralmente sconquassato dall’AI (Artificial intelligence).
Quanti soldi che hanno speso le persone per imparare dai bimbiminkia il self-publishing della truffa? E quante volte ho denunciato questo scempio che veniva perpetrato con inaudita insolenza sotto gli occhi di tutti?
Sono un fanatico della scrittura, e non potrei mai privarmi del piacere che provo anche fisicamente nella pratica applicata delle parole che compongono pensieri, frasi, paragrafi, capitoli e così via.
Allo stesso modo, non posso privarmi di una buona lettura da cui traggo linfa vitale non solo per il mio stile che cerco di migliorare, ma soprattutto per la mia forma mentis.
Pensare e scrivere sono attività che dipendono l’una dall’altra. E il difetto dell’una condiziona l’efficacia dell’altra. Un vocabolario di poche parole è quasi sempre il riflesso di una mente con pochi pensieri. Al contrario, un vocabolario più ricco e forbito apre a pensieri più articolati e profondi.
Dipendesse da me, insomma, rimanderei tutti a settembre per 4/5 anni di fila, nella speranza di elevare la qualità media dell’italiano scritto. Ma devo fare i conti con la società e con i mercati che mi circondano. E non ho alcuna voglia di reinterpretare il ruolo di Don Chisciotte.
La società del futuro sarà incredibilmente povera di creativi e pensatori. La fase dell’appiattimento apocalittico segnerà la fine di un ciclo di crescita che in Italia ha avuto inizio con i romani.
Non credo sia possibile fermare il declino. Anzi, oserei aggiungere che prima finisce questo ciclo distruttivo, meglio è per chi rimane. Perché solo dopo un disastro comincia la ricostruzione. E l’uomo ha seriamente bisogno di una ricostruzione etica, culturale, spirituale e così via.
Ho detto, però, che non voglio reinterpretare il ruolo di Don Chisciotte. Non intendo infatti combattere contro i mulini al vento. Quello che posso fare, invece, in pieno accordo con il mio sistema di valori, è cercare di aiutare le persone a viaggiare un po’ più in alto rispetto alla melma maleodorante in cui stanno sprofondando tutti, senza ritegno.
L’AI è una realtà potente, straordinaria, impressionante. Inevitabile. Tutti la stanno usando, esplorando, conoscendo.
Quando dico “tutti”, sia bene inteso, mi riferisco a quelli più svegli. La massa, invece, continua a credere alle ombre proiettate nella caverna, comprando gratta e vinci, scommettendo sulle partite, accendendo mutui, finanziamenti, sottoscrivendo contratti per lavori precari e sottopagati, trascurando tuttavia sistematicamente ogni informazione intelligente che arriva dalla blogosfera.
Tronando all’AI, non possiamo dunque far finta che non ci sia e metterci in una posizione sconveniente. Il mercato ha già scelto l’AI. È un dato di fatto. Che ci piaccia oppure no.
Ed è per questo che dobbiamo accettarlo, preparandoci a lavorare con essa in un certo modo.
Se sei un self-publisher, quindi, il self-publishing con l’AI potrebbe essere qualcosa che devi conoscere, perché ti aiuterebbe a fare meglio molto più velocemente e a guadagnare di più.
Grazie alle tecnologie di intelligenza artificiale disponibili oggi, infatti, pubblicare il tuo libro è diventato più facile che mai, senza la necessità di imparare codice, formattazione e design.
In questo post, ti guiderò attraverso in un particolare processo di self-publishing AI e ti mostrerò come pubblicare il tuo libro senza stress.
Esploreremo i vantaggi del self-publishing AI rispetto alle tecniche di pubblicazione tradizionali, come scegliere la migliore piattaforma di self-publishing AI per le tue esigenze e gli strumenti di AI disponibili per semplificare il processo di autopubblicazione.
Inoltre, ti insegnerò a utilizzare l’AI per migliorare la qualità del tuo libro prima della pubblicazione e come aumentare le vendite dello stesso, utilizzando strategie di marketing basate sull’AI.
Continua a leggere per scoprire tutto ciò che devi sapere sul self-publishing con l’AI.
0 commenti