Ormai è chiaro che il bosco mi ha completamente catturato, non solo fornendomi il legno per riscaldarci (mi limito alla raccolta di alberi già caduti), ma anche per le opportunità che offre al mio hobby del fai-da-te. Creare con i materiali del bosco è qualcosa di meraviglioso: provo un senso di realizzazione e di piacere creativo incomparabile, per quanto mi riguarda, rispetto ad altri hobbies.

Oltretutto, Ho notato che, da quando mi sono dedicato alle tecniche tradizionali di falegnameria del bosco – quelle che richiedono dedizione, pazienza, destrezza manuale e attenzione – il mio business online ha iniziato a prosperare più di prima. Non saprei dire con certezza il motivo. Forse è perché trovo più equilibrio interiore; o forse perché, mentre lavoro sui tronchi, il tempo vola e, al mio ritorno al computer, mi trovo di fronte a nuovi iscritti, sessioni di tutoraggio da iniziare e notifiche di pagamento da gestire.

In un certo senso, il bosco, o meglio, il mio quotidiano desiderio di immergermi, attraversarlo ed esplorarlo, mi permette di bypassare le attese tipiche del mondo online. Questo accade perché sono completamente assorto nelle mie opere.

Tra il lancio di un prodotto e i suoi risultati ci sono fasi intermedie in cui normalmente si analizzano aperture, clic, tassi di conversione. E se una mail funziona meno della precedente, si cerca di capire dove hai sbagliato e come migliorare. Sono fasi in cui i pensieri si concentrano ossessivamente su un unico tema, come se questo potesse fare la differenza.

Ma quando il cuore ti porta altrove, e salti quel rimuginare improduttivo che caratterizza le giornate di un imprenditore ossessionato dal risultato, scopri che la magia esiste, e che si appalesa proprio mentre sei impegnato a fare altro.

Ecco la bellezza del mio lavoro. Ecco il fascino della mia vita bucolica.

E ora lasciate che vi mostri la mia ultima creazione con i materiali del bosco.

Lampada da terra country con i materiali del bosco

Era una di quelle domeniche in cui mio genero con i suoi amici e mio figlio decisero di farmi compagnia nei boschi, anche per darmi una mano. Alcuni di noi attraversarono il fiume per raccogliere i tronchi sparsi o impigliati in qualche fenditura lungo l’altra sponda.

Ancora ricordo l’espressione degli amici di mio genero quando dicevo:

Questo lo usiamo per una lampada, questo lo usiamo per un bastone, questo per un manico d’ascia…

Mentre tornavamo verso casa, mi confessarono di essere rimasti colpiti dalla mia capacità di intravedere potenziali oggetti d’artigianato in quello che per loro era semplicemente legno grezzo.

I tronchi che selezionavo per i miei progetti venivano risparmiati dal destino di finire nella caldaia. Tra questi, c’era un tronco in particolare che colpì la mia immaginazione. Come potevo, guardandolo, non immaginare una lampada da terra in stile country?

Lo scortecciamento

Nei giorni che seguirono, mi dedicai allo scortecciamento dei tronchi scelti, un’attività che, questa volta, si prolungò più del previsto. I ritmi erano dettati non solo dalle ore passate nel bosco, ma anche dagli impegni crescenti con il mio blog e le sessioni di tutoraggio online. Un paradosso piacevole, in un certo senso, poiché, come ho accennato, il legame con il bosco sembrava aver tessuto una sorta di magia attorno al mio lavoro digitale, moltiplicando i risultati in modo sorprendente.

Tra il fruscio delle foglie e il ticchettio dei tasti, trovo il mio equilibrio, una sorta di danza tra la natura e la tecnologia.

Poi, ho creato la base della lampada, utilizzando sempre uno dei tronchi presi nel bosco e puliti per l’occasione.

Il paralume

La nostra sala da pranzo è un vero e proprio faro di luce. Almeno una ventina di faretti sono incastonati nel soffitto a controsoffitto, diffondendo una luce bianca intensa in ogni angolo. È indubbio che queste luci siano belle e funzionali, ma mancano del calore accogliente che solo una luce gialla sa offrire. Per uno spirito romantico e legato alle tradizioni come il mio, variare l’atmosfera di tanto in tanto è essenziale. Nei periodi festivi, ad esempio, prediligo l’incanto di una luce gialla tenue, che avvolge la stanza in una magia natalizia.

Però, il progetto della mia nuova lampada da terra presentava una sfida particolare. Una lampadina gialla, lasciata nuda senza alcun filtro, avrebbe rischiato di risultare troppo aggressiva per la vista. Era necessario quindi trovare una soluzione che temperasse l’intensità luminosa senza rinunciare al calore cromatico desiderato. Con questo pensiero, sono sceso nel bosco alla ricerca di una soluzione naturale.

Ho raccolto circa trenta sottili rami, scegliendoli con cura, con l’intento di pulirli e assemblarli attorno a un paralume. Quest’ultimo avrebbe dovuto riflettere uno stile rustico, in armonia con l’essenza naturale dei materiali raccolti. Così, mi sono adoperato per dare vita a una creazione che non solo illuminasse lo spazio ma lo riscaldasse con il fascino unico di una luce dorata, avvolgente come un abbraccio, filtrata attraverso l’intreccio di rami raccolti con dedizione e amore.

Quasi finito

Il lavoro non è ancora completato. L’attento processo di scortecciamento dei rami e il loro accurato posizionamento sui supporti del paralume si rivelano operazioni che richiedono non poco tempo e molta pazienza. Con il continuo aumento delle consulenze e delle sessioni di tutoraggio, mese dopo mese, mi trovo nella condizione di dover quasi sottrarre momenti al tempo, inserendoli tra una videochiamata e l’altra. L’arrivo dell’ora legale, tuttavia, promette miglioramenti: giorni allungati, clima più favorevole, possibilità di dedicarmi al lavoro all’aperto fino alle ultime luci del giorno.

Nonostante la frenesia, ho deciso di assemblare il paralume, sebbene incompleto, per avere un’anticipazione del suo impatto visivo. E, devo ammettere, il risultato preliminare non delude affatto. La struttura, anche in questa sua forma ancora non definitiva, diffonde una luce che gioca tra le ombre dei rami, creando un effetto che va oltre le mie aspettative iniziali. Questo assaggio di risultato non fa che alimentare la mia determinazione a portare a termine il progetto, immaginando già l’accogliente atmosfera che riuscirà a creare una volta completato.

Una lampada da terra, scultorea e nobile nel suo aspetto grezzo, si erge come un antico albero che sussurra storie al vento. Intorno, sgabelli di legno massiccio, anch’essi testimoni della forza silenziosa della natura, e piccole piante verdi, un bonsai di olivo, simboli di vita e rinnovamento. La luce, filtrata da rametti disposti come le sbarre di un carillon, si diffonde in onde calde che accarezzano le pareti con ombre morbide e invitanti.

Ciò che trovo profondamente gratificante è l’idea che tutto ciò provenga direttamente dai boschi, giacendo nascosto tra le foglie e il fango. Non so per gli altri, ma personalmente ho una passione immensa per i boschi.