Codice Vittoria

Una serie di racconti illustrati che uniscono apprendimento, creatività e insight professionali

da | Gen 20, 2024 | Codice Vittoria | 0 commenti

Vittoria Sterling #6: la tua storia, il tuo asset più grande

Finalmente alla mia scrivania. Un’isola di calma e potere nel cuore del mio studio.

Adoro questo luogo. Adoro il mio tavolo di lavoro, ampio e solido, testimone silenzioso delle mie vittorie e delle mie sfide. Tutto qui parla di me, del mio percorso, della donna che sono diventata.

Le librerie, di un legno scuro e profondo come la notte senza luna, si arrampicano fin quasi a toccare il soffitto, formando un anfiteatro di tomi che racchiudono il sussurro di innumerevoli pensatori, ognuno custode di un frammento del vasto puzzle dell’esistenza umana. La luce che filtra attraverso la finestra, con le tende che ondeggiano leggere, gioca con la polvere danzante nell’aria. Sembra quasi un tributo alla quiete che regna sovrana.

La mia passione per i libri è una malattia dolce, una febbre che non desidero curare. Compro libri con un desiderio insaziabile, quasi ossessivo. Li accumulo, li adoro, li venero. Ogni nuovo acquisto è un tesoro aggiunto alla mia collezione, un segreto racchiuso tra le pagine che aspetta solo di essere scoperto. Li acquisto non solo per leggerli, ma anche per possederli, per sentire il loro peso nella mia biblioteca, per sapere che sono lì, a portata di mano, pronti a svelarmi i loro segreti quando sarò pronta ad ascoltarli. Sono il mio tesoro personale.

I quadri che adornano queste pareti, enormi e vividi, sono come finestre in mondi diversi. Ricordo quel giorno al Festival della scienza di Foligno, nel 2019, quando incontrai l’artista che li ha realizzati. Un genio poco conosciuto i cui pennelli hanno catturato qualcosa di inafferrabile e l’hanno trasferito sulla tela. I suoi quadri sono come specchi dell’anima, misteriosi e profondi, e ogni volta che li guardo, vedo qualcosa di nuovo, qualcosa di inaspettato. Sono come enigmi visivi che non smettono mai di stupirmi.

Il mio preferito ritrae un uomo esausto, il suo corpo provato dalla fatica, mentre lotta contro la furia di un mare in tempesta su una fragile zattera. È posizionato alla sinistra della mia scrivania, sulla parete perimetrale. Ogni volta che alzo lo sguardo e incrocio la sua immagine, mi colpisce con un’ondata di emozioni intense: coraggio, forza, resistenza, una sete insaziabile di vita.

Il quadro dell’uomo sulla zattera

C’è qualcosa in quell’uomo, in quel suo struggente combattimento contro le onde altissime, che risuona profondamente dentro di me. Forse è la sua determinazione, la sua disperata tenacia, o forse è la sua cruda umanità messa a nudo dalle circostanze estreme. La zattera, battuta dalle onde impetuose, sembra un fragile baluardo contro il caos del mondo, eppure l’uomo continua a lottare, a resistere, a non cedere.

L’artista che ha dato vita a quest’opera, quel genio poco conosciuto ma straordinariamente talentuoso, sta per completare un altro capolavoro per me. Sono affascinata dal suo stile, dalla capacità di catturare l’essenza profonda di ciò che dipinge. Voglio sostenerlo, dare il mio contributo al suo talento. Non ho cercato sconti quando gli ho commissionato il quadro, ma ho insistito su una richiesta particolare: volevo che venisse con me al centro equitazione per osservare Onice, il mio magnifico cavallo nero come la notte. Volevo che cogliesse l’intensità nello sguardo del mio bellissimo frisone, la sua forza vitale, l’essenza della sua anima. Onice non è solo un cavallo, è un compagno, una presenza che incarna eleganza e potenza. Spero che riesca a trasferire sulla tela quella maestosità, quel senso di nobiltà e di libertà che Onice incarna.

Nel rifugio che ho creato nel mio studio, in casa, ritrovo la vera essenza di me stessa. È un santuario personale, un angolo del mondo dove i muri non solo custodiscono, ma rispecchiano chi sono. Qui, tra le pagine dei miei libri amati, davanti alle opere d’arte che raccontano storie silenziose, e immersa nella musica che risuona con i ritmi del mio cuore, trovo la libertà di essere pienamente me stessa.

Questo studio è più di un semplice spazio fisico; è un luogo dove la mia mente si espande, dove i sogni prendono forma e dove le idee danzano liberamente. Circondata dalla quiete necessaria per riflettere, sento di poter affrontare le sfide più ardue, di poter aspirare a vette inesplorate. Qui, la creatività e l’ambizione non sono semplici concetti, ma compagni fedeli che mi sostengono e mi guidano.

Il giovane imprenditore che sogna una vita più libera

Oggi, la mia missione è tessere un piano strategico per un giovane imprenditore che ha bussato alla mia porta con una richiesta che solo pochi anni fa sarebbe apparsa come inusuale, ma oggi comincia a essere sempre più frequente. Dice di essere molto ricco e di avere un’azienda ben avviata, ma è stanco. Stanco della lotta quotidiana, dei continui sforzi per motivare o addestrare il suo team, di bilanciare i conti, di negoziare con i fornitori, di destreggiarsi tra le maglie della burocrazia e del fisco italiano. Un’odissea imprenditoriale che sembra aver esaurito le sue riserve di energia e passione.

Quest’uomo, di cui ho percepito la disperazione anche attraverso le parole misurate di una mail, dice che ha sentito parlare di me come di una leggenda.

Vittoria Sterling, la donna che ha il potere di trasformare le vite degli imprenditori, di risollevare le sorti di chi, pur avvolto nell’abbondanza, si sente intrappolato in una gabbia dorata.

Il suo desiderio è semplice eppure così complesso: anela a una vita più libera, più leggera, lontana dal peso opprimente delle responsabilità quotidiane. “Qualcosa di mio”, ha scritto.

Il suo obiettivo è chiaro: vuole creare rendite passive, sfruttando le infinite possibilità del web. Un mondo che domino con la stessa maestria e il medesimo ardore con cui un condottiero come Alessandro Magno avrebbe guidato le sue legioni nei vasti campi di battaglia. In questo spazio virtuale, ogni movimento che compio è calcolato, ogni decisione è il risultato di anni di esperienza e successi. Ma c’è anche qualcosa di più profondo, una sorta di predisposizione innata, un’intuizione quasi sottile, un sesto senso che mi permette di navigare nelle acque complesse del comportamento umano, di anticipare tendenze, desideri e bisogni ancora prima che diventino evidenti. È come se avessi un radar interno, sintonizzato sui pensieri e sui sentimenti del pubblico, che mi guida nelle mie strategie, che mi consente di creare campagne e soluzioni che colpiscono nel segno, che risuonano con ciò che la gente realmente vuole, anche quando non lo sa ancora.

Combinare l’arte della psicologia con la scienza del marketing

In fondo, la mia vera forza sta nell’unire questa intuizione innata con la conoscenza acquisita, nel combinare l’arte della psicologia con la scienza del marketing. È un mix esplosivo, una fusione di arte e tecnica che mi rende non solo un consulente di successo, ma un vero e proprio scienziato del comportamento umano applicato al web.

È questa combinazione unica di talento e competenza che mi rende la scelta ideale per questo giovane imprenditore alla ricerca di libertà. Sì, il web è il mio campo di battaglia, e io sono il generale che lo dirige, un maestro della strategia digitale e della psicologia dei navigatori, un’artista delle trame complesse che si traducono in risultati tangibili.

Non solo gli fornirò le strategie per costruire rendite passive, ma gli insegnerò anche a comprendere il suo pubblico, a intuirne esigenze e desideri, a creare una connessione che vada oltre il semplice scambio commerciale. Gli mostrerò come si può essere allo stesso tempo un imprenditore di successo e un artista della comunicazione, come si può guadagnare ricchezza, ma anche rispetto e fedeltà da parte di un pubblico che si sente compreso e valorizzato.

Un’autentica realizzazione personale

È una sfida intrigante, un enigma che stimola la mia mente strategica. Dovrò calarmi nei panni di questo giovane imprenditore, esplorare le sue aspirazioni, i suoi sogni, le sue paure. E poi, con la mia esperienza, con la mia conoscenza, dovrò tracciare un percorso che non sia solo un viaggio verso la libertà finanziaria, ma anche un cammino verso un’autentica realizzazione personale.

Questo è il genere di sfide che mi accendono, che alimentano la mia passione per questo lavoro. Non si tratta solo di numeri, di strategie, di tattiche. Si tratta di persone e di vite. Si tratta di sogni. E oggi, più che mai, sento di essere la chiave che può aprire la porta verso un nuovo orizzonte per questo imprenditore stanco, ma ancora pieno di speranza.

Document, don’t create

La soluzione che ho proposto è cristallina: un blog di contenuti con un piano di abbonamento. Un’idea che si fonda sulla tecnica narrativa che amo definire “Document, don’t create”. Un imprenditore del suo calibro, con le sue esperienze, le sue storie, i suoi traguardi, non deve affannarsi a inventare o creare lezioni da zero. La sua vita, i suoi successi, ma anche i suoi fallimenti, sono già materiale prezioso. Gli basta raccontare la sua storia, pezzo per pezzo, in modo autentico e coinvolgente.

Durante la nostra prima conversazione, ho voluto essere chiara e diretta, usando quel tono deciso che mi contraddistingue: “Vedi, se seguirai alla lettera ciò che ti ho suggerito, vedrai che funzionerà. È una formula che non sbaglia”.

Lui, con quel piglio che spesso contraddistingue gli imprenditori di successo, non ha esitato nella risposta: “Ovviamente, seguirò il tuo consiglio. Non vedo l’ora di mettere in pratica queste idee”.

“Vedremo”, ho detto. Conosco bene la natura degli imprenditori di successo, il loro desiderio quasi compulsivo di esplorare nuovi territori, di opinare su campi in cui non hanno ancora acquisito piena competenza, spinti dalla convinzione che il successo in un settore possa automaticamente tradursi in un altro. Questo atteggiamento, purtroppo, è spesso la causa di molti fallimenti. Però, in fondo, sentivo che lui potrebbe essere diverso, che potrebbe davvero ascoltare e imparare. 

“Ricorda”, ho aggiunto, “la chiave sta nel raccontare, non nell’inventare. La tua storia è il tuo più grande asset. Usala”.

Strategia e ispirazione al suono di Bach

Mentre mi preparo a delineare un piano di lavoro metodico e strategico, sento la necessità di creare l’atmosfera giusta nel mio studio. Raggiungo il mio smartphone, e lo collego via bluetooth all’impianto di filodiffusione che pervade l’ambiente. La mia scelta cade su un pezzo che considero non solo musica, ma un frammento di eternità catturato in note: l’Aria sulla quarta corda di Johann Sebastian Bach.

Premo play e le prime note si diffondono nello spazio, fluttuano nell’aria, riempiendo ogni angolo del mio studio. C’è qualcosa in questa melodia che va oltre la semplice bellezza musicale. È come se Bach avesse saputo intrecciare nel tessuto stesso di quest’aria una sorta di verità universale, qualcosa che parla direttamente all’anima.

Mentre ascolto, non posso fare a meno di pensare che, se esiste una dimensione spirituale dove il divino si manifesta attraverso la creazione, deve sicuramente riecheggiare di questa musica. Quest’aria, nella sua semplicità e profondità, sembra catturare l’essenza stessa del creato, il respiro del mondo, l’armonia che sottende ogni cosa.

Le note continuano a fluire, e in questo flusso ritrovo una connessione quasi mistica con il mio lavoro. È come se la musica mi guidasse, mi ispirasse, mi elevasse oltre i confini del quotidiano. E così, con Bach come mio alleato invisibile, inizio a tracciare il piano per il mio cliente, sentendomi parte di un’armonia più ampia, di un ordine nascosto che solo la musica, nella sua forma più pura e sublime, riesce a rivelare.

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Carlo D’Angiò

Autore, publisher e speaker di rilievo. Consulente e coach specializzato in blogging business e online marketing. Podcaster appassionato e pioniere nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale applicata al testo e alla grafica.

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